Vladimir Ermolaev, Aleksandr Putintsev, Igor Mamalimov e Sergey Kirilyuk con i loro coniugi fuori dal tribunale
L'appello di Chita conferma la dura condanna per i testimoni di Geova: sei anni di carcere per tre di loro e sei anni sospesi per uno
Territorio Trans-BaikalIl 20 settembre 2022 il collegio giudicante del Tribunale del Territorio Trans-Baikal presieduto da Olga Dedyukhina ha confermato la condanna a quattro testimoni di Geova di Chita: Vladimir Ermolaev e Aleksandr Putintsev - 6,5 anni di una colonia penale, Igor Mamalimov - 6 anni in una colonia penale, Sergey Kirilyuk - 6 anni sospesi. Il verdetto del tribunale di grado inferiore è entrato in vigore.
Tutti e quattro insistono ancora sulla loro innocenza. Rivolgendosi alla corte, Aleksandr Putintsev ha dichiarato: "L'espressione di odio, ostilità e violenza è incompatibile con le mie opinioni. Rispetto i rappresentanti di altre religioni e nazionalità. Sono stato condannato solo per la mia fede in Dio. Igor Mamalimov ha espresso un pensiero simile: "Esercito il mio diritto costituzionale di credere in Geova Dio e di vivere in armonia con le mie convinzioni religiose. E non è un crimine. Vladimir Ermolaev ha ricordato che la Corte Suprema della Federazione Russa non ha vietato la religione dei Testimoni di Geova, e Sergei Kirilyuk ha concluso: "Sono vittima di discriminazione... Non c'erano segni di estremismo nelle mie azioni, il che è confermato dalle trascrizioni delle registrazioni audio dei servizi di culto e dalle conclusioni degli esperti. Inoltre, ciò è confermato dai testimoni dell'accusa che sono stati interrogati.
La Corte Suprema della Federazione Russa non ha imposto ai seguaci della religione dei Testimoni di Geova di rinunciare alla loro fede. E secondo l'articolo 13 della Costituzione russa, il sistema statale della Russia mira a proteggere la diversità ideologica, il principio della laicità dello Stato e, soprattutto, i diritti umani e le libertà, che sono proclamati come il valore più alto. Tuttavia, le forze dell'ordine continuano a equiparare erroneamente l'attività religiosa pacifica dei credenti all'estremismo.