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Diritti umani

La Corte europea esaminerà in via prioritaria la decisione di mettere al bando le organizzazioni dei Testimoni di Geova in Russia

Francia

Il 1º dicembre 2017 la Corte europea dei diritti dell'uomo ha dichiarato ammissibile la denuncia dei testimoni di Geova, ha deciso di considerarla prioritaria e ha ordinato alla Federazione Russa di presentare le sue spiegazioni entro il 23 marzo 2018. La Federazione russa è stata invitata a indicare la sua posizione in merito alla conclusione di un accordo amichevole in questo caso e a presentare eventuali proposte.

La denuncia è intitolata "Centro amministrativo dei Testimoni di Geova in Russia e Kalin contro Federazione Russa" (n. 1018817). È stato inviato alla Corte europea in relazione alla decisione della Corte Suprema della Russia del 20 aprile 2017 di liquidare tutte le 396 organizzazioni dei Testimoni di Geova in Russia e di vietare le loro attività per i motivi previsti dalla legislazione anti-estremista.

I rappresentanti dello Stato russo dovranno spiegare per iscritto al tribunale internazionale: c'è stata una violazione dell'articolo 11 della Convenzione europea, che garantisce il diritto alla libertà di riunione pacifica e alla libertà di associazione con gli altri? C'è stata una violazione dell'articolo 9, che garantisce il diritto alla libertà di pensiero, di coscienza e di religione, la libertà di cambiare religione o credo e la libertà di manifestare la propria religione o il proprio credo, individualmente o in comunità con altri, in pubblico o in privato, nel culto, nell'insegnamento o nella pratica della religione? C'è stata una violazione dell'articolo 14, che vieta la discriminazione e garantisce uguali diritti a tutti, indipendentemente dalle loro convinzioni religiose o da altre caratteristiche? Separatamente, è stata sollevata la questione se vi sia stata una violazione dell'articolo 1 del Protocollo n. 1 della Convenzione europea, che garantisce a ogni persona fisica o giuridica il diritto al rispetto della propria proprietà, il che implica che nessuno può essere privato della sua proprietà se non per interesse pubblico e alle condizioni previste dal diritto e dai principi generali del diritto internazionale.

È ben noto che la decisione di liquidare e mettere al bando tutte le organizzazioni dei testimoni di Geova in Russia ha comportato numerose violazioni dei diritti dei credenti sia da parte dei funzionari che da parte della parte aggressiva della società. Per quanto riguarda i singoli credenti, sono in corso misure di ricerca operativa, sono in corso procedimenti penali. I testimoni di Geova insistono sull'illegalità della decisione contro di loro.